Trump-China: Dazi sull’acciaio…impatto dello 0.1%, cioè nullo.

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Andiamo avanti con l’analisi dei dazi che Trump ha imposto sull’acciaio importato dalla Cina e come la Cina intende rispondere, usando numeri per valutare l’impatto effettivo, al di là della retorica e della diplomazia.

I fatti:

  • Trump ha deciso di imporre 25% dazi sulle importazioni di acciaio dalla Cina
  • Il Ministero del Commercio Cinese ha dichiarato che la Cina adotterà forti misure in risposta, proporzionali al danno che la Cina stessa subirà
  • Gli Stati Uniti importano un totale di 30miliardi di dollari (valore) e 34 milioni di tonnellate (quantità’) di acciaio dal resto del mondo

Factoid, fatti presunti:

  • Gli USA importano direttamente circa il 3.3% in valore e 2% in quantità di acciaio dalla Cina (le due cifre non sono le stesse perché i prezzi variano per paesi d’origine).
  • Trump sostiene che tali valori non sono rappresentativi del vero volume e valore perché la Cina usa paesi terzi come ponte per poi, da lì, riesportare negli Stati Uniti (questo concetto dovrebbe essere già familiare a chi ha seguito i miei post recenti). Questa ipotesi funge da ulteriore supporto alla decisione di imporre dazi

Il mio commento:

La Cina produce circa 800 milioni tonnellate di acciaio l’anno. Ne esporta in America, 740,000 tonnellate, cioè lo 0.1% della produzione di acciaio in Cina viene esportata negli Stati Uniti. Combinando il terzo e quarto punto di sopra, il valore delle importazioni di acciaio dalla Cina agli Stati Uniti è di circa 1 miliardo di dollari. (3.3% di 30 miliardi). Applicando il 25% di dazi su tale valore, si ottiene un valore di dazi pari a 250milioni di dollari. Anche ammettendo che a causa dei dazi pari a 250milioni di dollari, le esportazioni si dimezzassero (ipotesi inverosimile), il danno economico per la Cina sarebbe di poco più di 100milioni di dollari, il prezzo di un buon giocatore di calcio (che alla Cina tanto servirebbe). Tenendo conto delle dichiarazioni del Ministero del Commercio, la Cina prenderà contro misure adeguate al danno subito, cioè minimo.

Come spesso accade, la retorica commerciale su liberalismo contro protezionismo che ben cattura immaginario popolare, quando si va a guardare i numeri è di gravità di gran lunga inferiore a quella percepita. Un monito anche per le nostre diatribe interne tra chi è a favore di un maggiore liberalismo commerciale e chi, invece, tende, a misure più protezionistiche. Bisogna sempre guardare i numeri prima di giungere a conclusioni affrettate sui reali danni o vantaggi di una o dell’altra scelta.

Il basso impatto economico di tali notizie va anche a confermare, parzialmente, la mia visione che il protezionismo selettivo, cioè mirato soltanto ad un certo numero di prodotti ma non a tutti, ed diretto ad un certo numero di paesi ma non a tutti, non reca tutti quei danni che ci si vuol far credere.

Link di riferimento utili che invito a guardare:

Comunicato ufficiale del Ministro del Commercio Cinese, per capire esattamente cosa è stato dichiarato. Questa è la versione originale in Cinese e questa le traduzione usando Google translate.

Fonte sui dati di importazioni acciaio in USA.

Dati sulla produzione di acciaio

 

2 COMMENTS

  1. “…quando si va a guardare i numeri è di gravità di gran lunga inferiore a quella percepita…”: condivido totalmente da anni….oggi è consentito almeno affermarlo. I capi di governo non devono dimenticare che sono eletti dal popolo e in loro nome e nel loro interesse devono fondare il loro agire quotidiano…ma questa è un’altra storia…

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