Cina: Italia puo’ giocare il ruolo di ‘partner speciale’ nella Ue

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Di seguito, il mio commento sulla visita di Mattarella pubblicato su Radiocor/IlSole24Ore


Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e’ in Cina per una visita ufficiale. La visita di Stato avviene in un momento particolare sia per la Cina sia per l’Italia: i due Paesi stanno sempre piu’ forgiando rapporti commerciali in un contesto di rispetto reciproco e di interessi comuni ed il commercio tra i due Paesi mostra segni di miglioramento, con il deficit italiano in leggero calo. Gli investimenti in capitale degli ultimi anni (Pirelli-ChemChina) hanno contribuito a migliorare l’immagine che la comunita’ d’affari italiana ha della Cina. A Pechino sono stati firmati vari accordi commerciali durante il Business Forum e la delegazione al seguito del Presidente Mattarella puo’ tornare in Italia mostrando agli elettori che finalmente si fa qualcosa per il Paese per risollevare la situazione economica. Credo sia la prima volta, dai tempi di Marco Polo, che la classe politica italiana comprenda l’importanza della Cina. Il ruolo del Sottosegretario presso il ministero dello Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, e’ l’ottimo esempio di questo importante cambiamento. Tuttavia, le relazioni economiche tra Cina e Italia vanno analizzate nel piu’ ampio contesto internazionale: l’Unione Europea ha perso la bussola e sembra non riesca proprio a comprendere i problemi economici e sociali che l’Europa sta affrontando. Il tasso di disoccupazione giovanile nell’Europa meridionale e’ intorno al 40%, Italia compresa e, mentre il Regno Unito sta cercando, con difficolta’, come procedere con la Brexit, il Presidente dalla Commissione Ue, Jean Claude Juncker, annuncia che “la Gran Bretagna paghera’ un prezzo molto elevato”, come se la Ue stessa fosse una sua creazione e non qualcosa che appartiene ai cittadini. La Bce non ha il controllo della politica monetaria perche’ non si sa come venir fuori dai problemi creati da tanti anni di tassi zero. La societa’ civile viene continuamente messa sotto stress dalla crisi dei migranti, crisi che nessuno veramente sa come risolvere, mentre gli accordi commerciali tra Ue e i paesi fuori dall’Unione vengono decisi a Bruxelles, in modo che solamente alcune nazioni, ma non tutte, traggono beneficio dal commercio con la Cina. Dei 28 paesi Ue, solo la Germania e la piccola Finlandia hanno un bilancio commerciale in attivo. Molti economisti italiani credono che la presenza stessa della Germania all’interno dell’area euro sia il motivo chiave per la scarsa crescita economica dei paesi periferici. Ed e’ qui che la Cina puo’ svolgere un ruolo fondamentale. Con l’uscita del Regno Unito dalla Ue, la Cina ha bisogno di un nuovo ‘partner speciale’, un partner di cui fidarsi, che puo’ aiutare e, allo stesso tempo, utilizzare come punto d’ingresso nel mercato europeo. Per esempio, la Cina ha bisogno di un terminale portuale per la Nuova Via della Seta ed il porto di Trieste, potrebbe rappresentare il punto di arrivo ideale per le rotte che portando merci dalla Cina verso l’Europa, attraverso un sistema di trasporto che arriva fino al Nord Europa e in Scandinavia. In modo molto piu’ veloce ed efficiente delle alternative Amburgo o Amsterdam. La Cina e l’Italia devono anche rafforzare la cooperazione nella Ricerca e Sviluppo e nello scambio di accademici e studenti, che sono alla base del futuro di ogni paese. Tra le tante iniziative commerciali firmate, un segnale positivo viene dall’accordo tra La Scuola per gli Studi Avanzati Sant’Anna, dell’Universita” di Pisa, con il distretto della Municipalita’ di Chongqing. Al centro lo sviluppo di un ecosistema per l’innovazione, pescando tra i talenti cinesi ed italiani. L’aspetto unico di questo accordo e’ che il governo locale cinese della Municipalita’ di Chongqing mette a disposizioni i fondi per i primi due anni per un progetto che potrebbe diventare un nuovo ponte tra il mondo della scienza e tecnologia italiano e cinese. L’Italia ha bisogno di ridefinire la propria posizione all’interno della Ue e non puo’ farlo da sola. Un po’ di aiuto dalla Cina potrebbe essere la via da seguire. Il Presidente Mattarella tornera’ in Italia con un paniere pieno di iniziative da portare avanti per il bene comune dei due Paesi

 

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